C-Book– Le recensioni (185)
IL CAINITA
Luca Occhi
(Damster)
Il lato A (la copertina)
Il lato B (la storia, i protagonisti)
Bang! Inizia così questo libro, diretto, senza equivoci. Stiamo parlando di un assassino, di uno che ammazza la gente facendola inginocchiare e giustiziandola con un colpo alla nuca. Ma la vera peculiarità, è che le persone uccise sono persone buone, che fanno del bene e che sacrificano loro stessi nel farlo. Ma per capire cosa può spingere un folle a compiere un gesto simile bisogna gustarsi la storia scritta dal bravo Luca Occhi. Se la prima metà del libro funge un po’ da preparazione all’indagine, d’introduzione al segreto che si cela dietro a quelle morti, la seconda metà avvolge il lettore in una spirale di eventi che si susseguono, fra i nuovi indizi e la parabola discendente che sembra aver preso la vita del commissario Marco Rinaldi. Mi piacciono le storie che mentre le leggi capisci che c’è una ricerca a monte della semplice fiction.
Il lato C (il pensiero di C–Side Writer)
La vita può essere uno specchio dove il riflesso viene distorto
Dopo il lato C (una citazione, una frase)
Tratto da pag. 45
“…a me sembra che gli stia sulle palle la gente per bene.”
Tratto da pag. 62
“Non essere malvagi era un atto di superbia satanica.”
Tratto da pag. 118
“Rischiare la vita per amore della verità o di un ideale era una bizzarria d’altri tempi.”
Tratto da pag. 147
“Commissario, c’è del metodo nella sua follia!”
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