C-Book– Le recensioni (47)
IL VICINO
Andrea Biscaro
(Safarà)
Il lato A (la copertina)
Il lato B (la storia, i protagonisti)
Veloce, sincopato, teso. Una scrittura penetrante. Caratterizzata da periodi brevi. A volte brevissimi. Di una sola parola. Una visione di ciò che accade da due punti di vista. Quello reale e quello immaginario. Una trama semplice e intricata allo stesso tempo. Uno snuff movie. Un vicino inquietante. Un pittore. Anzi un artista che fugge da se stesso. Una casa nel bosco. Un gatto. Sangue dolore. La scrittura di Andrea Biscaro, arriva diretta come una porta sbattuta in faccia. Vorresti smettere di leggere lo svolgersi sanguinario, feroce e spietato, ma non puoi. Perché una parola tira l’altra e senza che te ne accorgi stai materializzando davanti agli occhi quella scena. Un libro che ha sicuramente delle precauzioni d’uso. Un libro che non è per i più deboli di cuore e di spirito. Un libro che è un po’ come uno schiaffo che non sai da che parte è arrivato.
Il lato C (il pensiero di C–Side Writer)
Non leggetelo se siete impressionabili… altrimenti provate a conoscere “Il vicino”
Dopo il lato C (una citazione, una frase)
Tratto dal capitolo 19
“Se qualcuno dovesse descrivere il fetore che fuoriesce da quella fessura, probabilmente farebbe una lista di tutti gli odori più cattivi che conosce. Morte, merda, malattia, carne putrefatta, vomito, pesce marcio, eccetera. Ma neanche in quel caso sarebbe abbastanza. Non sarebbe preciso. Non sarebbe esauriente.
Quell’odore non si può dire.
Si può solo fuggire.”