C-Cinque + 1 – Elisa Bertini

CCinque + 1 le cinque domande +1 di Salvatore Stefanelli

Cinque domande + 1, sempre le stesse, per un botta risposta con l’autore, per scoprirlo, per conoscerlo, e perché no… per leggerlo!

autore 135 elisa

1) Ciao Elisa. In poche parole: da quando scrivi, cosa scrivi e cosa leggi?

Ciao! Scrivo da quando, in prima elementare, la mia maestra di italiano ha iniziato a sostituire il classico compitino del “diario della domenica” con qualcosa di ben più emozionante: scrivere una storia a tema libero! Da allora, complici soprattutto i miei genitori che mi compravano libri in quantità, non ho mai smesso. Da quei primi anni ho affrontato diversi generi: dalla mia prima pubblicazione seria, (quando avevo 20 anni ho pubblicato con Castelvecchi un fantasy-vampiresco, come andava di moda in quegli anni) fino a oggi, dove ho trovato ‘approdo e specializzazione’, se così possiamo dire, nel giallo e nel thriller, forse anche per il mio lavoro di giornalista. Per il Giallo Mondadori ho pubblicato il romanzo Nerocuore, che tratta il delicato tema del femminicidio, e il 6 giugno per Mondadori è uscito il mio primo giallo per ragazzi, “La Banda degli invisibili e la recita maledetta”, primo volume di una serie che firmo a quattro mani nientemeno che con Franco Forte, mio grande mentore. Mi resta poco spazio per dirvi cosa leggo, quindi farò presto: di tutto! Fondamentalmente sono una lettrice onnivora, anche se prediligo gialli, thriller e horror.

2) Di tutto quanto hai scritto, cosa consiglieresti a chi vorrebbe leggerti e perché? Preferibilmente un titolo solo.

Vi consiglio proprio il mio ultimo figliolo di carta, “La Banda degli invisibili e la recita maledetta”, appena uscito (il 6 giugno) per Mondadori Ragazzi. Perché ve lo consiglio? Perché anche se è una storia per ragazzi, ci si possono ritrovare lettori di tutte le età: oltre a vivere un’avventura dal gusto misto tra giallo e horror, insieme alla Banda si affrontano anche temi spinosi attraverso i quali molti sono passati nella vita, dall’inadeguatezza al bullismo. E poi perché c’è Flint, il furetto spara-puzzette.

autore 135 la recita3) Consigli per chi si approcci adesso alla scrittura: cosa fare e cosa non fare, secondo te.

Temo che lo spazio di un’intervista sia troppo breve per parlare in maniera esaustiva di un argomento così complesso, ma se devo riassumere i consigli principali, lo farò citando le cose più importanti, quelle che se avessi saputo agli inizi mi avrebbero fatto risparmiare tempo e frustrazioni:

1) Non pubblicate con gli ‘editori’ a pagamento: non sono editori, sono stampatori e, soprattutto, truffatori!

2) Invece di mandare agli editori, cercate un buon agente in modo che sia lui a rappresentarvi presso gli editori (in questa ricerca può aiutarvi l’utilissimo volume di Franco Forte “Agenzie letterarie”, edito per Delos Digital)

3) Non siate permalosi, non siate presuntuosi, imparate dagli errori e dalle critiche, fate tesoro di chi – con cognizione di causa ed esperienza – ve li fa notare e, soprattutto, studiate, studiate, studiate! In Italia, al contrario soprattutto della realtà anglosassone, è ancora poco diffuso il concetto che per fare questo mestiere bisogna studiare al pari di qualsiasi altro…

4) Cosa stai scrivendo in questo periodo o, cosa vorresti scrivere?

Non posso rivelare molto, perché al momento il mio agente deve ancora presentare il progetto agli editori, ma in pentola bolle un thriller che spero possiate leggere presto!

5) Quale autore, presente o passato, ti piacerebbe poter conoscere e cosa vorresti dirgli?

Su questo non ho dubbi… Stephen King! Vorrei dirgli un mucchio di cose, invitarlo a cena, o magari per tutto l’anno, ma la prima cosa che gli chiederei, sicuramente, è: “Zio Steve, parliamone, come diavolo fai a scrivere così? Insegnami TUTTO!”. La seconda cosa è “Cissica, babyluv”

5+1) Raccontati in un racconto.

C’era una volta una bambina con un sogno: da grande voleva fare la scrittrice. “Porterò le mie storie in tutte le librerie!” andava in giro gridando, armata di pennarelli e quaderno di Sailor Moon. In molti consideravano quel desiderio una fantasia infantile, (“Che tenera” dicevano, sicuri in cuor loro che la vita adulta e la realtà le avrebbero presto fatto cambiare idea) ma, per fortuna, le persone a lei più care la sostenevano. Mamma e papà prima, un grande amore e delle grandi amiche poi, finché un giorno, nella vita di quella bambina che ormai stava diventando una donna, arrivò il momento di fare una scelta: puntare tutto sul proprio sogno, crederci fino in fondo, affrontando incertezze e sacrifici cercando di costruire la realtà in cui davvero avrebbe voluto vivere, o abbandonare l’impresa e scivolare nella sicurezza di una normalità che però non l’avrebbe mai soddisfatta appieno? Quello stesso giorno la bambina, che era cresciuta con le storie di draghi e principesse, ma anche con quelle delle grandi donne che avevano fatto la storia, scelse di essere un po’ le une e un po’ le altre: investì sui propri sogni, scalò montagne, sconfisse draghi e diventò l’eroina di sé stessa, salvandosi da sola e iniziando a scrivere (in tutte le librerie) la prima pagina del suo happy ending…

Grazie, Elisa, per le tue simpatiche risposte non prive di utili consigli e di dichiarazioni di amore e passione per le parole scritte, non dimentiche di farci entrare nel tuo mondo. Canestrini per questo nuovo libro e per tutti quelli che verranno, per la vita.

Grazie per questa bella intervista, è stato un piacere!

 

cc  CSide Writer – Salvatore Stefanelli  

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