C-Book– Le recensioni (281)
IL TALENTO DEL CRIMINE
Jill Dawson
(Carbonio Editore)
Il lato A (la copertina)
Il lato B (la storia, i protagonisti)
ll talento del crimine, o forse si potrebbe definirlo l’ossessione per il crimine. In questo libro Jill Dawson romanza un tratto della biografia della scrittrice Patricia Highsmith, e lo fa in un costante ritmo di suspense. Ci sono tutti gli elementi che la caratterizzano, tutti gli elementi contenuti nei suoi romanzi, le paure, le passioni, le sensazioni torbide alimentate da quelle paure e da quelle passioni. Un lavoro doppiamente interessante per chi conosce bene la biografia della Higsmith, ma altrettanto apprezzabile da chi è attratto dai lati oscuri della mente, dalle trame fangose dove tutto sembra essere diverso da quanto narrato. Un abile lavoro di depistaggio, un abile lavoro di indizi e di descrizioni dei pensieri che sono costantemente alimentati dall’eccesso di alcolici e dalle paure più recondite. Una domanda su tutte sembra assillare la protagonista, quella domanda a cui nessuno sembra voler rispondere, quella domanda che sembra chiedere a gran voce se davvero non abbiamo mai pensato come sarebbe uccidere qualcuno, in quale maniera vorremmo che accadesse. La fragilità della vita, la violenza della vita che vede la morte quasi come un atto meno cruento di quanto ci si potesse immaginare. Pensieri sincopati che tornano dal passato ad annebbiare un esistenza sempre più tormentata, paure che tornano dal passato, paure presenti che si amalgamano agli eventi come conseguenze ineluttabili di ciò che siamo e di ciò che facciamo.
Il lato C (il pensiero di C–Side Writer)
L’ossessione per la vita… e per il crimine
Dopo il lato C (una citazione, una frase)
Tratto da pag. 7
“L’amore è una forma di follia che quasi non conosce logica.”
Tratto da pag. 18
“La violenza non è un atto, è un sentimento. Alcuni vi si abbandonano, altri non lo provano mai.”
Tratto da pag. 48
“È difficile per un pesce libero capire che cosa stia accadendo a uno preso all’amo.”
Tratto da pag. 166
“le bugie migliori sono quelle che contengono la verità.”
Tratto da pag. 230
“accettare la morte nel momento in cui giunge è una cosa, lasciare che mini tutte le gioie della vita, invece, è vera ingratitudine”